Hoka One One Rincon: veloci e confortevoli

Rincon rappresenta uno dei modelli di punta di casa Hoka, insieme a Clifton 6, per atleti di diversa estrazione, dalla sola corsa al triathlon.

Abituato ormai da un paio di anni al modello Clifton, che mi ha consentito di ottenere ottimi risultati, avendo recentemente migliorato ulteriormente, nonostante l’età, la mia dinamica di corsa, ho pensato di provare ad inserire il modello Rincon nelle uscite più veloci. 

Con questi presupposti, oltre a proporvi la mia prova dopo i primi 100 km, ho pensato di fornirvi anche qualche elemento di confronto con le Clifton 6, in modo da consentire a tutti di misurare le differenze tra i due modelli per meglio sfruttarne le caratteristiche.

Cominciando dai colori, ho scelto di acquistare il rosso “Barbados Cherry”, secondo me particolarmente riuscito, perché esalta le caratteristiche di leggerezza e dinamismo della scarpa. Come sempre, però, Hoka consente di scegliere tra una discreta gamma per tutti i gusti, uno dei presupposti che ha reso famoso il brand. E’ inoltre disponibile un modello molto riuscito, disegnato apposta per il marchio Ironman, peraltro già pressochè introvabile in Europa.

Immagine che contiene abbigliamento, calzatura, rosso, gatto

Descrizione generata automaticamente

Da un punto di vista estetico, il modello Rincon è particolarmente gradevole e filante, e meno impattante nella struttura rispetto a Clifton 6, con un disegno che è ispirato alle onde della spiaggia di Rincon, paradiso dei surfisti di tutto il mondo…

Ma non c’è solo il lato estetico a fare di questa scarpa una riuscitissima “quasi minimalista” di casa Hoka. Vediamo le caratteristiche tecniche che mi hanno colpito di più dopo la prova: 

Caratteristiche generali

Com’è ormai noto nel mondo del running, Hoka ha scelto di non utilizzare la tradizionale classificazione delle scarpe da corsa (A1, A2, A3…). Quando ho avuto modo di presentare le Clifton 6, visto il lavoro di alleggerimento rispetto alle Clifton 5, avevo azzardato l’idea che ci si stesse avvicinando quasi a una A2, piuttosto che una A3. Con la Rincon ci siamo di fatto arrivati: si tratta infatti di un modello che di A3 ha poco, ma di A2 ha molto, in termini di risposta, efficienza e leggerezza, pur mantenendo caratteristiche di ammortizzazione e comfort ineguagliabili nella categoria. 

Se però Clifton 6 ci ha comunque abituati a un’ottimale sensazione di ammortizzazione anche ai ritmi bassi, pur consentendo ottime capacità dinamiche, Rincon si adatta bene a coloro che si possono permettere prestazioni più performanti, risultando perciò confortevole a ritmi poco veloci solo ai runners con un peso ben al di sotto dei 70kg.

Sempre adatte, come le Clifton 6, ad atleti con appoggio neutro, hanno un drop 5, scelta tecnica alla quale Hoka ci ha abituati, che dopo un po’, anche per chi non ha mai provato le scarpe di questo brand, rende la rullata effettivamente molto più efficace. 

Una scarpa votata alla velocità, adatta a chi parte da un ritmo lento intorno ai 5’/km, a scendere. In effetti, per chi “viaggia” a ritmo gara sotto i 5’/km, la scarpa offre un’ottima spinta, che consente di accelerare con grande facilità e naturalezza, pur mantenendo buona ammortizzazione e comfort, sempre in rapporto alla leggerezza della scarpa che, ricordiamolo, è una vera e propria “piuma”, con i suoi 218 grammi nella versione maschile. 

Ecco il motivo per cui, come nel mio caso, se non si è più dei fulmini di velocità e si prevede di percorrere distanze medio-lunghe, soprattutto in allenamento, è meglio avere nell’armadio sia una Rincon che una Clifton 6, in modo da utilizzare entrambe diversificandone l’utilizzo in base alla tipologia e alla qualità della corsa che si ha in programma.

Insomma, non è certo una scarpa per atleti Master poco efficienti nella tecnica di corsa, o per triatleti che nell’ultima frazione di gara, soprattutto se si tratta di mezza maratona/maratona, ricercano una scarpa comoda in grado di portarli senza particolari sofferenze al traguardo. In tal caso, meglio utilizzare senza indugi una Clifton 6.

Estetica

Con Rincon, Hoka ha fatto un lavoro di estetica e minimalismo egregio. Rispetto ad altri modelli dello stesso brand, infatti, è davvero bella da vedere, oltre che estremamente valida tecnicamente.

Però forse, come per altri modelli Hoka, l’elemento esteticamente di maggiore pregio è l’ottima scelta di colorazioni, che possono soddisfare la maggior parte degli atleti. 

Attenzione, però, perché l’effettiva disponibilità di alcuni colori è ormai piuttosto limitata, sia in negozio che online, visto che il modello non è nuovissimo, mentre la recente versione “Ironman” è già praticamente introvabile.

Caratteristiche tecniche

Rincon, come si è detto, è una scarpa con un peso che ha pochi rivali nella sua categoria: 218 grammi, contro i 266 della Clifton 6, che già pesa pochissimo rispetto alla concorrenza, fanno ben 48 grammi di differenza, e non è poco…!

La vestibilità della tomaia è molto simile a quella delle Clifton 6, ma è diverso il tessuto e la sensazione che trasmette: un pó più ruvida, ma più aerata, proprio come si addice a una scarpa veloce. La struttura così leggera produce lo stesso “difetto” che ho già segnalato nelle Clifton 6, ovvero la vistosa piega nella parte anteriore della scarpa, già ben visibile dopo un centinaio di chilometri, che ne altera l’estetica.  

La suola, estremamente leggera e performante, non brilla certo in durata, come ormai segnalato da molti utilizzatori. Ma tant’è, a una scarpa con queste caratteristiche non si può certo chiedere di durare tanti chilometri. Sarebbe come chiedere a uno pneumatico di Formula 1 di avere la stessa durata di una gomma stradale…

A parte questo aspetto, la flessibilità è straordinaria e trasmette una sensazione di leggerezza e dinamismo eccezionali, anche se ovviamente su percorsi medio-lunghi si apprezza moltissimo la riduzione di ammortizzazione rispetto alle Clifton 6. Ma si tratta pur sempre di due scarpe con caratteristiche e utilizzi ben diversi.

Comportamento generale

Appena indossate, la sensazione di comfort e leggerezza è quella tipica dei modelli Hoka, anche se subito ci si rende conto di essere “a bordo” di una scarpa performante, e dunque non particolarmente ammortizzata.

Poi, appena partiti, ci si accorge subito che si tratta effettivamente di un modello adatto a correre più forte rispetto alle Clifton 6. Scarpe “da gara”, insomma, e possibilmente per atleti relativamente leggeri ed efficienti. Leggere, veloci, dinamiche, performanti.

Per concludere, vi ricordo il consueto consiglio per scegliere la taglia più idonea, per chi fosse un “neofita Hoka”, in quanto le numerazioni sono considerevolmente diverse da quelle utilizzate da altri brand: per scegliere il numero giusto, meglio affidarsi sempre al riferimento della misura giapponese (JPN) del proprio piede, riportata a dx dell’etichetta all’interno della linguetta.

Immagine che contiene screenshot

Descrizione generata automaticamente