Trisport and Health dà voce e sostiene il progetto del “KM sospeso”, un’iniziativa di Moira Casonatto aperta a chiunque, persone o associazioni, che intendano destinare i km “macinati” nelle attività ludiche e sportive per sostenere iniziative rivolte a ragazze/i vittime di problemi o disturbi di diverso tipo (fisici, alimentari, dell’attenzione, di isolamento sociale, ecc.).
Ho conosciuto Moira due anni fa, quando da neofita del triathlon aderì al progetto “My First IRONMAN” di Trisport and Health con l’obiettivo di essere guidata per arrivare a completare in poco meno di un anno la sua prima gara di triathlon sulla media distanza.
È stato in questa occasione che ho iniziato subito ad apprezzarne le grandi doti umane, unitamente a una forte personalità: tenace, resiliente, motivata, caparbia. Una vera “guerriera”, sotto ogni profilo, l’atleta ideale da allenare per gli sport di endurance, e in particolare per le gare lunghe di triathlon, dove mente e fisico devono prendersi per mano per arrivare in fondo.
Insieme abbiamo costruito le sue prime esperienze nelle tre discipline del triathlon, per arrivare poi a coronare l’obiettivo di tagliare la finish line di un IRONMAN 70.3 (1.9 km di nuoto, 90 km di bici e 21 km di corsa) a Cervia nel settembre del 2023.
Quest’anno ha deciso di alzare il tiro e “raddoppiare”, aderendo al progetto “My Next IRONMAN” per raggiungere il traguardo del suo primo full IRONMAN: 3.8 km di nuoto, 180 km di bici e infine…una maratona.
È in questo contesto che ha cominciato a pensare di utilizzare la sua attività atletica quotidiana per un progetto di solidarietà, destinando un contributo di un euro per ogni km percorso in allenamento (e sono tanti…) da destinare a ragazze/i in difficoltà.
Quando me ne ha parlato la prima volta l’idea mi ha subito entusiasmato, coinvolgendomi emotivamente, ed è per questo motivo che ho pensato che Trisport and Health avrebbe potuto contribuire a sostenere questa iniziativa che mette insieme lo sport con la solidarietà, quella vera e tangibile.
QUANDO, COME E DOVE NASCE IL PROGETTO
Il “KM sospeso” nasce dall’ispirazione della nota usanza partenopea del così detto “caffè sospeso”, citato anche nel titolo del noto libro di Luciano De Crescenzo, che consiste nel lasciare pagata al bar una consumazione di caffè per chi non ha la possibilità di pagarselo, per “chi ne ha bisogno”, appunto.
Prendendo spunto da questo nobile gesto di quotidianità partenopea, Moira ha deciso di iniziare la raccolta fondi del progetto “KM sospeso” il 21 dicembre 2023 mettendo in un vaso di vetro gli euro raccolti per ogni km percorso ogni giorno nei suoi allenamenti fino al giorno della suo prossimo full IRONMAN, il 21 settembre 2024, con lo scopo di offrirli poi alla “scuola in ospedale”, una struttura presente nel reparto di pediatria dell’ospedale di Pordenone dove i ragazzi ricoverati possono frequentare le lezioni scolastiche.
Ma questo non sarà che un primo passo, vissuto a livello del tutto personale, verso obiettivi ben più ambiziosi per il prossimo futuro, perché ciò che Moira ha in mente è un progetto davvero ambizioso e ricco di prospettive che dovrà coinvolgere giocoforza, con iniziative ad hoc, non solo i singoli cittadini, ma anche associazioni, sponsor e amministratori locali.
IL PROGETTO
Ciò che Moira ha in mente è un’idea che può davvero mettere “sostanza” ai sogni (quelli belli) di giovani in difficoltà, che non sono in grado di realizzarli, supportando ragazze e ragazzi a ritrovare le proprie gambe e i propri passi per riprendere un nuovo progetto di vita.
Ma non solo, perché il “KM sospeso” intende promuovere iniziative per fare muovere tutti coloro che vorranno partecipare per donare agli altri innalzando al tempo stesso il proprio livello di salute e benessere.
Sarà fondamentale, perciò, la promozione di incontri periodici su temi utili a tutti, in particolare a una platea “junior”, per accrescere la propria consapevolezza e capire l’importanza del “valore della fatica” nella realizzazione dei propri sogni, delle proprie ambizioni, dei propri obiettivi.
Ma anche condividere questi km con iniziative di vario tipo, alimentando quel NOI “intergenerazionale” assolutamente indispensabile e indifferibile per fare crescere nuove generazioni “sane dentro e fuori”.
Al tempo stesso, questa iniziativa sarà anche l’occasione per conoscere e valorizzare il territorio promuovendo iniziative dove lo sport non è solo “prestazione”, ma un pilastro per la salute a 360°, fisica e mentale, e un incredibile volano di inclusività.
Buon lavoro Moira, e in bocca al lupo per tutto! Never give up!