Hoka Clifton 8: check up a 200 km.

Dopo circa nove mesi dal lancio della Clifton 7, Hoka torna a presentare un nuovo modello di scarpa ammortizzata della stessa linea, che ha il dichiarato intento di mantenere le ottime performance del modello precedente, migliorando gli aspetti che meno erano piaciuti agli appassionati del brand

Comoda, confortevole e con una notevole ammortizzazione, la nuova Clifton 8 pesa solo 250 grammi, mantenendo un drop (differenziale tacco-punta) di 5 mm. Il tutto adatto ai runner non particolarmente pesanti e con appoggio neutro che corrono a ritmi superiori a 4.30 e/o utilizzano questa scarpa per allenamenti lenti o gare su media/lunga distanza.

Nonostante abbia finora apprezzato in generale le doti di questa nuova arrivata di casa Hoka, devo dire che dopo avere percorso poco più di 200 km con le nuove Clifton 8 ho però ancora qualche dubbio in merito alla piena riuscita di alcune tra le principali caratteristiche di questo nuovo modello.

Sono stato abituato a una serie di modifiche sostanziali delle Clifton nel corso degli anni, che mi hanno condotto dalla “serie 5” fino a questo nuovo modello, esteticamente piuttosto efficace.

Devo ammettere però che questa nuova scarpa, molto interessante da un punto di vista estetico e tecnologico, se per certi versi conferma e in parte migliora le caratteristiche di estrema comodità della linea Clifton, ha però ancora qualcosa che non mi convince del tutto e che dovrò sperimentare più a lungo prima di dare un giudizio definitivo.

Ma veniamo ai fatti.

La suola (nelle foto il modello da me provato dopo circa 200 km) presenta un’intersuola realizzata con un composto CMEVA alleggerito e a densità differenziata, adatto a migliorare la stabilità e l’ammortizzazione della scarpa nelle aree del piede che ne hanno maggior necessità. 

Nell’area del tallone ci sono solo due scanalature laterali verticali (rispetto alle tre presenti sulla Clifton 7) che consentono alla schiuma sotto al tallone di comprimersi di più, rendendo la scarpa più ammortizzata.

Devo ammettere che inizialmente ho fatto un po’ fatica ad adattarmi alle caratteristiche e alla risposta di questa nuova suola, poi però la sensazione è scomparsa, anche se devo segnalare che secondo me il grip su terreni sconnessi e sterrati non è il massimo. Ma tant’è: si tratta pur sempre di una scarpa da asfalto.

La tomaia in engineered mesh è piuttosto simile a quella della Clifton 7, anche se adesso è presente una linguetta più imbottita e il rivestimento interno adesso è liscio e lucido. 

La sensazione provata con questa nuova tomaia è quella del massimo avvolgimento del piede che, secondo me, a fronte di una migliorata protezione del movimento, va un po’ a discapito della traspirabilità e della comodità alle quali ci avevano abituato i modelli precedenti. 

Personalmente, ho infatti trovato la nuova tomaia piuttosto “calda”, soprattutto con le temperature estive, e forse un po’ troppo stretta e fasciante, con poco spazio nell’avampiede rispetto ai modelli precedenti. La linguetta over size, poi, contribuisce ulteriormente ad aumentare la temperatura del piede durante la corsa.

Il consiglio che mi sento di dare in merito alla vestibilità rapportata all’efficienza, perciò, è quello di valutare bene la taglia, perché per qualcuno forse sarà necessario aumentare leggermente il numero rispetto alla Clifton 7 per migliorare il comfort.

Immagine che contiene interni

Descrizione generata automaticamente

Per quanto riguarda le prestazioni, le Clifton 8 fanno fede alle caratteristiche alle quali ci avevano abituati i modelli precedenti.

Non si tratta certo di scarpe veloci come le Rincon, ma sono comunque adeguatamente reattive, consentendo a coloro che hanno una meccanica stabile di correre a buoni ritmi per lungo tempo senza affaticarsi, grazie al peso molto contenuto e al livello ottimale di ammortizzazione. 

La protezione del tallone, inoltre, alla quale ci hanno ormai abituato la maggior parte dei modelli Hoka (e non solo…) offre una grande sensazione di stabilità posteriore, riducendo gli scivolamenti del piede in avanti durante la rullata.

Di contro, non credo affatto all’effetto protettivo nei confronti del tendine di Achille e delle tendinopatie ad esso correlate. Tanto fumo e poco arrosto…

In conclusione, la prima impressione al check up dei 200 Km è che queste Clifton 8 rappresentino un’onesta evoluzione delle Clifton 7, anche se a mio avviso non del tutto soddisfacente.

Dalle premesse mi aspettavo un pò di più.

Suola, ammortizzazione e reattività sono infatti senz’altro migliorate, ma il comfort della tomaia e, con essa, della parte anteriore della scarpa, secondo me è peggiorato, con una minore traspirabilità che tende a rendere le scarpe molto calde, e un’eccessiva compressione del piede che necessita di un progressivo adattamento e di una scelta molto accorta della taglia più adatta alle proprie esigenze.

Pur con queste perplessità, Clifton 8 rimane una scarpa eccellente per i runner neutri non particolarmente pesanti che desiderano una scarpa adatta a ritmi non veloci e/o per allenamenti lunghi lenti o gare su media/lunga distanza a ritmi superiori a 4.30/5.00 per Km.